Piazzetta S. Francesco d’Assisi, 3/a – 25122 Brescia
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conventosanfrancescobs@gmail.com
https://www.sanfrancescobrescia.it/ (accessibile anche attraverso https://www.sanfrancescobrescia.com)
Tutti i giorni 6.45-11.30/15.00-19.15
Durante l’estate la chiesa apre nel pomeriggio alle ore 16.00
La storia secolare del Complesso di San Francesco d’Assisi a Brescia
La Chiesa di San Francesco d’Assisi e il suo annesso complesso conventuale rappresentano un inestimabile tesoro storico-artistico nel cuore di Brescia, le cui radici affondano profondamente nel XIII secolo.
Si narra che la presenza francescana in città abbia avuto inizio con lo stesso Poverello d’Assisi. Di ritorno da un incontro a Bergamo con san Domenico, Francesco avrebbe soggiornato per alcuni giorni a Brescia, trovando ospitalità presso la chiesa di San Giorgio. Questa presenza è confermata anche da Tommaso da Celano che, nella sua biografia, cita l’arrivo di un frate proveniente da Brescia a Siena nel 1226, testimoniando la pronta diffusione dell’ordine. L’arrivo dei primi frati fu incoraggiato attivamente dal vescovo Alberto da Reggio. Inizialmente insediatosi a San Giorgio, il gruppo si spostò nel luogo attuale solo in seguito, quando il Comune decise di finanziare la costruzione di un nuovo convento.
Un momento cruciale si ebbe nel 1248. In un periodo segnato da aspri conflitti tra le fazioni di Guelfi e Ghibellini, i frati si distinsero come pacificatori, adoperandosi instancabilmente per riportare la serenità in città. Fu la stessa popolazione, desiderosa di porre fine alle rivalità intestine, a fare voto solenne a San Francesco per la costruzione di una grande chiesa in suo onore.
Una volta raggiunta la sospirata pacificazione, l’impegno fu mantenuto: tra il 1254 e il 1265 si procedette all’edificazione del nuovo tempio e del convento adiacente.
L’identità del costruttore principale è attribuita con ogni probabilità a Marco da Brescia. Esiste tuttavia un’affascinante ipotesi alternativa che suggerisce l’influenza di frati lombardi, i quali erano stati condotti a Palermo come prigionieri dall’imperatore Federico II. Questa teoria si basa sulla notevole somiglianza stilistica riscontrata tra la chiesa bresciana e l’omonima chiesa di San Francesco d’Assisi presente in Sicilia.
Architettura e tesori d’arte della Chiesa di San Francesco
La Chiesa si presenta come un pregevole esempio di stile di transizione tra il romanico e il gotico. Della fase costruttiva iniziale sono giunte fino a noi la robusta e massiccia parete occidentale, l’imponente campanile e la facciata realizzata in pietra locale (medolo). Quest’ultima si distingue per la sua terminazione a capanna, incorniciando un magnifico rosone e un imponente portale marmoreo strombato.
L’interno della chiesa colpisce per la sua semplicità e la sua severità. L’impianto è quello classico basilicale a tre navate, con la navata centrale caratterizzata da una suggestiva copertura “a carena di nave”, mentre le navate laterali conservano una più semplice travatura a vista.
Il vero splendore della chiesa risiede però nella sua decorazione pittorica, ricchissima e di primaria importanza storica. Sulla parete destra, si trova una notevole collezione di affreschi di carattere votivo. Queste pitture, che in origine dovevano ricoprire interamente la superficie e sono databili in gran parte tra i secoli XIV e XV, includono opere di grande interesse, come una Deposizione di ambito giottesco e l’affascinante scena che raffigura Frati e secolari.
Sempre lungo questa parete si susseguono diversi altari pregevoli, ciascuno ornato da importanti pale. Tra queste, sul primo altare, spicca la tavola del Moretto raffigurante Santa Margherita di Cortona tra i santi Francesco e Gerolamo del 1530. Nella lunetta soprastante si può ammirare l’affresco della Visitazione, recentemente attribuito a Francesco Prata da Caravaggio. Di notevole impatto è anche l’affresco della Pentecoste realizzato dal Romanino nel 1520 e collocato sul quarto altare. Il presbiterio, il cui abside fu ampliato da Antonio Zurlengo nella seconda metà del Quattrocento, custodisce altre opere di rilievo: la tela Vergine in trono col Bambino e Santi, uno dei capolavori giovanili del Romanino (risalente al 1515 circa), incorniciata in una pregevolissima cornice realizzata da Stefano Lamberti; il paliotto d’altare in marmo, attribuito ad Antonio della Porta, noto come il Tamagnino; il magnifico coro ligneo quattrocentesco, composto da 22 stalli intarsiati da Filippo Morari da Soresina.
Infine, nelle cappelle che si aprono nella navata sinistra (aggiunte nel XV secolo), risalta in particolare, nella seconda, un pregevole Crocefisso di scuola lombarda del XIV secolo. È ancora al genio del Romanino che si devono gli affreschi che decorano le cinque vele dell’abside.
Il Complesso di San Francesco non è solo famoso per la sua chiesa, ma anche per i suoi due magnifici chiostri, autentici gioielli architettonici spesso sconosciuti ai più. Sul lato occidentale si trova l’inatteso e sorprendente Chiostro Grande. Realizzato nel 1394 da Guglielmo Frisone da Campione, questo spazio è caratterizzato da delicate colonnine in marmo rosso di Verona che sorreggono eleganti arcatelle in cotto. L’accesso a questo capolavoro si trova a metà della navata destra della chiesa. Dalla porta di fondo della stessa navata si accede invece all’elegante Chiostrino dell’Immacolata, risalente al XV secolo.
Imperdibile è anche la Sacrestia rinascimentale. Qui sono conservati i pregevoli banconi con schienali intarsiati da Filippo Morari da Soresina nel 1511. L’ambiente custodisce inoltre un tesoro di oreficeria: una grande croce processionale in argento sbalzato e smalti del 1501, opera preziosa di Giovanni Francesco delle Croci, commissionata per volontà testamentaria del frate bresciano Francesco Sanson, Ministro generale dell’Ordine francescano.
La presenza francescana oggi: eredità e missione
Oggi, la comunità di frati francescani abita questo luogo con la consapevolezza di essere i custodi di un patrimonio secolare spirituale e culturale. La nostra presenza è profondamente radicata a Brescia e si manifesta quotidianamente nell’animazione della chiesa, assicurando una presenza stabile di frati confessori; le attività della comunità sono molteplici e spaziano dall’accoglienza e l’accompagnamento spirituale dei fedeli, alla formazione di vari gruppi conventuali. Un elemento centrale della devozione locale è la divulgazione della figura del Venerabile Fra Giacomo Bulgaro (1879-1967), umile frate portinaio noto per la sua bontà e dedizione ai poveri, le cui spoglie riposano in una cappella della chiesa.
Per tutti questi motivi, il complesso di San Francesco è da sempre un riconosciuto riferimento umano e spirituale in città e per l’intera Diocesi, un luogo amato e venerato da tutti i bresciani.



