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Scrigno d’arte a Venezia
La storia dei Frati Minori a Venezia, affettuosamente chiamati “frari”, ebbe inizio attorno al 1200. Inizialmente, la Serenissima Repubblica concesse loro un modesto oratorio in un’area paludosa. Tuttavia, la crescente comunità rese presto necessaria la costruzione di una chiesa più ampia, edificata intorno al 1250. Questo secondo edificio fu a sua volta sostituito dall’imponente struttura che ammiriamo oggi: la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. I lavori per questa maestosa costruzione iniziarono nel 1330 e si protrassero fino al 1440 circa, culminando nella consacrazione del 1492, quando fu dedicata alla Vergine Assunta.
La “Ca’ Granda dei Frari” conobbe un periodo di grande difficoltà dopo la caduta della Repubblica. Le soppressioni napoleoniche del 1810 costrinsero la comunità dei frati ad allontanarsi, e il convento fu drasticamente trasformato in caserma per le truppe francesi. Fortunatamente, la chiesa rimase aperta al culto, divenendo sede parrocchiale. Una svolta si ebbe durante la dominazione austriaca, quando nel 1815 il convento fu destinato ad ospitare l’Archivio generale veneto, l’attuale Archivio di Stato di Venezia, segnando l’inizio di una lenta ma costante rinascita. All’inizio del Novecento, una fondamentale campagna di restauri restituì alla chiesa il suo antico splendore, e nel 1922 i Frati Minori Conventuali poterono finalmente farvi ritorno. Un ulteriore riconoscimento del suo valore giunse nel 1926, in occasione del VII centenario della morte di San Francesco, quando la chiesa fu elevata al rango di Basilica minore.
Nel corso dei secoli, la Basilica dei Frari si è trasformata in un vero e proprio scrigno d’arte, accogliendo al suo interno una straordinaria collezione di capolavori. Tra le opere presenti, spiccano quelle di maestri come Donatello, Palma il Giovane, Paolo Veneziano, Baldassarre Longhena, Delle Masegne, Bartolomeo Vivarini, Bernardino Licinio e Giovanni Bellini. Un ruolo di primissimo piano è occupato da Tiziano, con due lavori di inestimabile valore: la “Pala Pesaro“, che non solo affronta il tema dell’Immacolata Concezione, ma celebra anche la vittoria di Venezia contro i Turchi nella battaglia di Santa Maura del 1503; e soprattutto l’iconica “Assunzione della Vergine”, universalmente conosciuta come l'”Assunta”.
Oltre alla cura e alla custodia della Basilica e dei suoi preziosi tesori, i frati gestiscono oggi altre tre realtà minori, ma non meno significative per la loro ricchezza artistica e storica: le chiese di San Polo, San Pantalon e San Nicola da Tolentino.




